come si capisce se una sciarpa e in vero cashmere
pubblicato il:06/03/2023

Come si capisce se una sciarpa è in vero cashmere

Scegliere indumenti e accessori di qualità rivela molto del nostro modo di approcciarci alla vita, e le modalità attraverso le quali facciamo le nostre scelte sono altrettanto rivelatrici.

Certo non si può generalizzare, le decisioni che prendiamo di fronte a un negozio di sciarpe dipendono dalle fasi della vita così come dalle disponibilità economiche, ma prediligere il pregio indica attenzione al dettaglio, amore per sé e consapevolezza del vero valore degli oggetti. Se non altro nel caso in cui non ci si limiti a restare in superficie e si facciano scelte di sostanza più che d’immagine.

Vediamo quindi come riconoscere una sciarpa in cashmere facendo affidamento sui nostri cinque sensi.

Il tatto è quello più stimolato quando si parla di accessori in cashmere. Toccare un capo in vero cashmere è una sensazione estremamente piacevole, e mentre ci lasciamo avvolgere dal suo morbido abbracciamo, attraverso un esame tattile possiamo verificare la trama e la manifattura della sciarpa, oltre che la sua attitudine a tenerci caldi e a resistere alle attività della vita quotidiana.

La vista è in seconda posizione, perché il modo più diretto per verificare se una sciarpa è in vero cashmere è leggere l’etichetta, tanto semplice quanto efficace. E non è tutto, perché anche il colore può fornirti un indizio importante.

L’olfatto può sembrare poco importante, ma si rivela fondamentale se hai il naso ben allenato a riconoscere l’odore dei tessuti acrilici che a volte vengono mescolati ai pregiati fili di cashmere. In questo caso forse serve un po’ di esperienza, ma di certo vale la pena avvicinarsi e dare una sniffatina.

Gli ultimi due sensi sono un po’ più complicati da coinvolgere, ma se mi concedi la battuta, non avrai difficoltà a sentire il fruscio delle banconote – molte – estratte dal portafoglio o il bip della carta strisciata per addebitare l’acquisto.

E cosa dire del gusto? Non ti propongo di assaggiare la sciarpa in questione, ma di assaporare la piacevole sensazione di poterti permettere un capo tanto pregiato.

Ora che abbiamo fatto una panoramica, scendiamo nel dettaglio per capire quali sono i principali fattori da osservare quando vuoi essere certo che una sciarpa sia di vero cashmere.

  1. È costosa
    Dobbiamo fare pace con il fatto che si tratta di un filato di gran pregio e pertanto costoso. Si produce lavorando il pelo di rari esemplari di capre che vivono in paesi Orientali come Afganistan, Iran, Turchia e Mongolia. L’estrema finezza delle sue fibre – misurano circa la metà di un capello umano – è ciò che lo rende così morbido al tatto, per contro comporta la necessità di utilizzarne una grande quantità per ogni capo prodotto. Se si considera poi che non tutto il manto è utilizzabile, è normale che i prezzi lievitino. Dovendo sopravvivere in condizioni climatiche molto rigide, le cashmere goats hanno un doppio manto; anche la tosatura quindi è più costosa e laboriosa rispetto a quella a cui vengono sottoposte le parenti più comuni. È necessario eliminare la parte esterna del pelo per arrivare a quella interna, più pregiata e denominata duvet. Ecco quindi che quando sei di fronte a un’incredibile occasione “Vero cashmere a metà prezzo!”, ti conviene dubitare o quantomeno chiedere il motivo di tanta fortuna.
     
  2. È super morbida
    Di tessuti soffici ce ne sono molti, ma non c’è niente che sia più piacevole al tatto. Anche chi fatica a sopportare il contatto con la lana riesce a indossare un capo in cashmere. Toccala per saggiarne la consistenza e se puoi accarezzati il viso mentre la indossi per una prova. Un altro test pratico che puoi fare consiste nello stringere la sciarpa forte tra le mani e vedere se, una volta sciolta la presa, riprende la propria forma originale in poco tempo.
     
  3. Ha un’etichetta che ne specifica la composizione
    Senza dover essere esperto in materia, puoi limitarti a controllare l’etichetta: l’unica dicitura che ti interessa leggere è “100% puro cashmere”.  Bisogna però stare attenti ai produttori più furbi che onesti, i quali appongono la dicitura “puro cashmere” anche se per la produzione dell’indumento in questione hanno utilizzato gli scarti e non i filati di prima scelta. Si può fare certo, e se vogliamo essere fiscali possiamo persino considerarla una dichiarazione veritiera, ma non è corretto e non bisogna avere la pretesa di paragonare il risultato finale a un capo di prima scelta, tantomeno farlo pagare come tale. Attenzione alle diciture ambigue come ad esempio “cashmirette”; non si tratta di un vezzeggiativo ma del tentativo di rendere più appetibile una sciarpa che contiene anche altri tipi di tessuti. È vero che la parola cashmere si può scrivere in vari modi, ma questo termine ha il solo scopo di fuorviare il cliente.
     
  4. Ha un colore pieno
    La qualità del filato utilizzato influisce anche sul modo in cui viene assorbito il colore, pertanto, un effetto bonus della tua sciarpa in vero cashmere, sarà un colpo d’occhio irresistibile.
     
  5. È realizzato con due filamenti intrecciati
    Abbiamo già detto che le fibre sono estremamente sottili, perciò non ti sorprenderà sapere che dopo aver creato un filamento – composto da tantissime fibre – lo si intreccia con un altro. Questa procedura garantisce sia un effetto calore senza eguali, che la peculiarità di mantenere a lungo la forma. Una sciarpa può essere indossata e annodata in vari modi, ma quando si parla di altri capi come ad esempio maglioni o pantaloni, non avere antiestetici rigonfiamenti su gomiti e ginocchia è senz’altro importante, soprattutto in considerazione delle cifre pagate per acquistare tali indumenti.
     
  6. Mantiene costante la temperatura del corpo.
    Questo meraviglioso tessuto è adatto sia alla stagione fredda che a quella calda, perché le sue caratteristiche gli permettono di stabilizzare la temperatura di chi lo indossa trattenendo il calore in inverno e lasciando andare quello in eccesso in estate.
     
  7. Si infeltrisce meno della lana ed è meno soggetto al fenomeno del pilling
    Ancora una volta queste fibre si rivelano ricche di sorprese, perché a contatto con l’acqua si “rilassano”, a differenza della lana che è solita ritirarsi e indurirsi. Se effettuati in maniera corretta, i lavaggi – che possono essere fatti a mano o in lavatrice – non costituiscono un problema e mantengono intatta la morbidezza della sciarpa. Inoltre, la formazione dei cosiddetti pelucchi è più rara se paragonata ai capi di lana. Non temere però, può capitare che se ne formino e in quel caso ti basterà rimuoverli con l’apposito pettine da cashmere.

Come hai potuto notare, alcuni fattori possono essere verificati direttamente in negozio prima dell’acquisto, mentre altri diventano evidenti solo in seguito.
In ogni caso, per essere certo di fare la scelta giusta, diffida di chi ti propone grandi affari a poco prezzo e rivolgiti sempre a un fornitore di fiducia.

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